Leggere il nostro Corpo attraverso il movimento e la danza

gli dei dentro il corpo

È davvero affascinante osservare come il nostro corpo sia stratificato, protetto, complesso, e al tempo stesso così delicato.

Ogni strato ha una sua funzione, una sua vita:

La pelle e l’epidermide, il confine tra noi e il mondo, sensibile e resiliente, che ci racconta quando c’è piacere o dolore.

Il tessuto connettivo, che unisce, sostiene e tiene insieme, come un filo invisibile che attraversa ogni parte, rendendo possibile il movimento armonico.

I muscoli e i tendini, che ci permettono di muoverci, di danzare, di respirare, di accogliere e spingere via.

Le ossa e la cassa toracica, la struttura portante, silenziosa e imponente, che regge tutto il corpo e lo protegge. Possiamo immaginare le ossa come l’Olimpo del nostro pantheon interiore, la dimora sacra dove i nostri dei vivono, si incontrano, si sostengono e coordinano le energie. Senza questa struttura, il corpo non avrebbe sostegno, e gli dei non avrebbero un tempio in cui risiedere.

Tutti questi strati, come un’armatura leggera, custodiscono non solo il corpo fisico, ma anche la nostra storia, le emozioni, i ricordi.

Eppure, nonostante la protezione, il corpo rimane fluido e vivo, capace di trasformarsi, di flettersi, di respirare, di accogliere la luce e il movimento.

Se guardiamo più a fondo, dentro questa struttura complessa, scopriamo un vero e proprio pantheon interiore: ogni organo è come un dio o una dea che veglia su di noi, con le sue energie specifiche, poteri nascosti e influenze sottili.

Il cuore – Afrodite: centro dell’amore, della connessione, della passione e della compassione.

Il cervello – Atena: guida della strategia, della saggezza e della chiarezza.

I polmoni – Dioniso: custodi del respiro, della vita e dell’espansione.

Il fegato – Shiva: purificatore, trasformatore, che trasforma le energie tossiche in vitalità.

I reni – Iside: simbolo della protezione e della rigenerazione, custodi dell’equilibrio interno.

Lo stomaco e l’intestino – Demetra : nutrimento, radicamento e accoglienza, trasformano ciò che arriva dall’esterno in energia vitale.

Il pancreas – Hermes: messaggero e regolatore, che armonizza e bilancia il metabolismo.

Il sistema linfatico e il sangue – Apollo: purificazione e vitalità, sostegno alla circolazione energetica e vitale.

Ogni organo-dio è uno strato di saggezza, un custode silenzioso che lavora incessantemente.

Se li guardiamo così, il corpo diventa un tempio vivente, un pantheon in cui ogni divinità coopera per la nostra esistenza: fragile e potente allo stesso tempo.

E la struttura ossea, come l’Olimpo, dà loro dimora e stabilità: senza di essa, gli dei non avrebbero tempio, il corpo non avrebbe sostegno, e l’armonia si perderebbe.

Portare questa consapevolezza nel corpo significa percepirlo come un luogo sacro e prezioso, uno spazio che ci invita a rallentare, ad ascoltarlo, a essere sempre in contatto con lui. Questo strumento ci è stato dato per esistere, ha bisogno di cura, amore, rispetto. Non va trascinato come una zavorra sofferente, ma va abitato pienamente in ogni sua parte.

È un invito a riconoscere la preziosità che risiede in ciascun movimento, in ogni respiro, in ogni strato del corpo. A rendersi conto che questo tempio interno, custode degli dei, non va trascurato da nessun punto di vista. Solo così possiamo vivere in armonia con noi stessi e con il mondo, consapevoli del dono straordinario che è il nostro corpo.
Cristina Pipan

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