LA DANZATERAPIA CLINICA E LA MALATTIA DI PARKINSON

«Ho capito presto che il tremore incontrollabile è un fenomeno puramente fisico, una distrazione.L’importante è che lo sia anche per chi mi guarda da fuori.  Se siamo entrambi rilassati il Parkinson prende il suo giusto posto nella vita, come la pioggia e il mal di denti. »

Michael J.Fox

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica, progressiva e invalidante che colpisce soprattutto la sfera del movimento  con un grande impatto sulla vita della persona perché influenza in modo significativo le sue capacità fisiche, psichiche, emotive sociali.

Generalmente la malattia colpisce le persone anziane, ma non solo, nei paesi industrializzati, la prevalenza stimata del Parkinson è dello 0,3% nella popolazione generale, dell’1% nelle persone di età superiore a 60 anni e pari al 3% nelle persone di età superiore a 80 anni. Nella maggior parte dei pazienti le cause di questa malattia sono sconosciute, ma nel circa 5-10% dei casi l’insorgenza sembra essere dovuta a fattori genetici.

La malattia si manifesta con una perdita progressiva dei neuroni dopaminergici in specifiche zone del cervello. Nel caso dei neuroni della substantia nigra, essi producono il neurotrasmettitore e sono coinvolti nel controllo del movimento, della motivazione e della cognizione.

Quando insorge il Parkinson, la perdita dei neuroni causa una mancanza di dopamina, che si manifesta attraverso i sintomi tipici della malattia: tremore, rigidità, lentezza nei movimenti, instabilità posturale. 

Attualmente la malattia di Parkinson viene trattata attraverso l’assunzione di dopamina  però non esiste ancora una cura risolutiva.

Oltre ai farmaci, numerosi studi hanno dimostrato che vi sono trattamenti complementari che possono aiutare a migliorare i sintomi e diminuire il carico di disabilità associato alla malattia. Tra questi, vi è l’esercizio fisico e in particolar modo la danza, in quanto numerose ricerche hanno dimostrato che si puo’ avere un effetto neuroprotettivo nel ritardare i sintomi del Parkinson.

Le prime evidenze scientifiche, raccolte negli anni Ottanta, hanno dimostrato che la danza è una risorsa importantissima per le persone con Parkinson, in quanto mira a migliorare il movimento, il benessere e la qualità della vita di questi pazienti, nonché il loro impegno nelle relazioni sociali e in generale la capacità di esercizio.

Il più famoso  programma di danzaterapia per il Parkinson è il  Dance for PD, nato agli inizi degli anni 2000 a New York.

In Italia la Danzaterapia Clinica attraverso la sua metodologia si presenta come una pratica adatta al lavoro con le persone che soffrono di Parkinson.

La Danzaterapia Clinica apre la persona all’ascolto emotivo attraverso il movimento del corpo, stimolando anche un processo creativo che favorisce il miglioramento delle dinamiche relazionali e che è soprattutto arricchimento esistenziale e allenamento alla resilienza

Permette di stimolare la motricità creando una sinergia fra aspetti funzionali, psicologici e cognitivi per portarli verso un reciproco sostegno, favorisce la riappropriazione di un rapporto sereno con la propria fisicità grazie alla valorizzazione delle sue potenzialità espressive e  offre alla persona un percorso di riflessione, scambio e sostegno.

Attraverso la Danzaterapia Clinica si porta da un lato il corpo ad attivare le proprie risorse per interagire fisicamente con il contesto, dall’altro offre la possibilità di aprirsi a  spazi di emozione, scoperta e relazione, grazie alla pratica artistica condivisa.

La metodologia adotta diversi strumenti come la musica , con i suoi tempi, ritmi, le immagini che vanno a risvegliare emozioni, ricordi e diventano un ponte per collegare il nostro inconscio con il nostro conscio , gli oggetti stimolo, come teli colorati, palloncini, bacchette, fili colorati, che diventano una proiezione di noi e un mezzo attraverso cui potermi relazionare con l’altro , il tutto si svolge all’interno di un setting dove non c’è giudizio, ma si sviluppa invece la capacità di ascolto e presenza.

Attraverso la danza andiamo a coinvolgere diverse sfere dell’esistenza della persona, emotiva, motoria, somatica, psicologica e conseguentemente tutto ciò si riflette anche a livello celebrale.

Quello che è importante nella pratica della Danzaterapia Clinica non è ciò che andiamo a fare, ma il “come” lo facciamo, e questo ci permette di prendere consapevolezza del nostro Sè in relazione con l’altro e con l’ambiente che ci circonda.

A Trieste  in Via del Monte 2 presso Dancing House, esiste l’unico centro di Danzaterapia Clinica certificata APID® di tutto il Friuli Venezia Giulia, dove si svolgono incontri di gruppo per persone che hanno piacere di svolgere un proprio percorso di crescita e scoperta di Sé o incontri individuali con persone che hanno delle disabilità o vogliono svolgere un proprio percorso individuale.

D.ssa Pipan Cristina

Educatore Professionale, Insegnante di Danzaterapia Clinica

Sitografia:

“… Altrimenti siamo perduti”: la danza nella malattia di Parkinson