“LA DANZA DEL VISIBILE”: DANZATERAPIACLINICA E FIBROMIALGIA

fibromialgia

“C’è un piacere del movimento in se stesso e per se stesso al di fuori di ogni finalità… ogni gesto vissuto, ossia non stereotipato e intellettualizzato, ha un contenuto primitivo al livello del piacere d’essere, di esistere nella mobilità del proprio corpo…» (Lapierre A., Aucouturier B., Fantasmatica corporale e pratica psicomotoria).

Si è concluso un ciclo di incontri di Danzaterapia Clinica, promosso dalla sezione regionale AISF di Trieste, il percorso prevedeva una serie di 6 incontri di un’ora ciascuno con cadenza settimanale a cui hanno partecipato donne di diverse età e capacità motorie, condotti secondo la metodologia della Danzaterapia Clinica.

Sono ormai numerosi gli studi scientifici che hanno dimostrato l’utilità di terapie che lavorano sull’integrazione mente-corpo per le persone affette da fibromialgia, in quanto sono un utile sostegno  per la gestione del dolore cronico e i programmi di intervento basati sulla danza possono essere efficaci con la possibilità di una significativa riduzione del livello del dolore.

Nel 2018 infatti uno studio svolto su pazienti con fibromialgia ha riportato una diminuzione del dolore cronico dopo aver partecipato a un programma di Danzaterapia della durata di 12/24 settimane. Il programma di danza andava dai 3 ai 6 mesi, con incontri settimanali e bi-settimanali di un’ora ciascuno, inoltre, sono stati osservati miglioramenti significativi in termini di qualità della vita: depressione, impatto della malattia, ansia e funzione fisica. (Effects of Dance on Pain in Patients with Fibromyalgia: A Systematic Review and Meta-Analysis – PubMed)

La persona affetta da fibromialgia ha bisogno di svolgere pratiche basate su movimenti lenti, non imposti, nella ricerca della respirazione profonda per ricontattare in modo semplice ogni parte del corpo e per risvegliare una consapevolezza corporea.

Il breve percorso svolto con un gruppo di  circa 16 persone, ha dato modo di sperimentare passo dopo passo, una riscoperta del proprio corpo, attraversando paure e ansie legate a una profonda paura di muoversi o di relazionarsi fisicamente con l’altro, per non sentire il dolore.

Il dolore , la pesantezza, l’ansia, sono aspetti che trapelano dai corpi e  dalle testimonianze di queste persone, l’impossibilità di poter programmare un futuro seppur immediato, incastra e limita l’esistenza, vivendo così in uno stato di “alert” perenne, con un’aggiunta di ansia e depressione anche per il fatto che tale patologia è sempre stata considerata “invisibile” all’occhio umano, mentre internamente la sofferenza è enorme.

La Danzaterapia da modo di avvicinarsi piano piano a ciò che siamo, un corpo sofferente, una mente impaurita che ha semplicemente bisogno di ascolto e di trovare entrambe un proprio modo, ora diverso rispetto a prima,  per esistere: un tempo più lento, gesti più semplici, l’esistenza va rallentata e bisogna prendersene costantemente cura.

Il rapporto con il proprio corpo è stato piano piano ricostruito interagendo con esso attraverso immagini, simboli, la “nascita delle ali e l’immagine di un’aquila” ha risvegliato leggerezza e fluidità del movimento corporeo, sperimentando così la possibilità di abbandonare quei pesi fisici ed emotivi  con cui queste persone convivono quotidianamente.

Riconquistare anche solo per un istante la sensazione fisica ed emotiva della “leggerezza” puo’ risvegliare commozione, soprattutto quando una persona ha trascorso anni e anni nella sofferenza e nel dolore, questo ci fa capire che una possibilità esiste per  ritrovare quiete dentro di noi.

Lentezza e Semplicità, Essenzialità sono questi gli aspetti su cui si fondano gli incontri della Danzaterapia Clinica, che oggi come oggi sono fondamentali anche per l’esistenza di tutti noi. Dobbiamo uscire dal vortice di una società che definisco bulimica, iperattiva, multitasking,  per ricontattare e difendere un proprio spazio vitale che va oltre il nostro corpo fisico, quindi mantenere integra una zona attorno e dentro di noi dove poter scegliere di stare e vivere come ci si sente, ascoltando i propri bisogni e trovare il modo per soddisfarli.

Se vogliamo vivere sereni dobbiamo concentrarci su noi stessi e non su quello che accade intorno a noi,  ci sforziamo sempre di soddisfare le aspettative che gli altri hanno riposto su di noi, di compiacere  a ciò che gli altri vogliono che siamo, ma il vero lavoro lo dobbiamo fare verso di noi, scegliere con cura i nostri pensieri e così la nostra vita.

L’invasore è sempre in agguato, ma nel momento in cui ricomincio a prendere consapevolezza di me delle infinite possibilità che esistono per ricostruirmi, ecco che ritorno a essere guardiano non solo del mio corpo fisico, ma anche del mio corpo emotivo ed emozionale.

La Danzaterapia Clinica  è uno strumento che aiuta a scoprire che esistono altre possibilità per poter affrontare e convivere a volte con situazioni che ci legano e soffocano, ci insegna ad ascoltare il nostro Corpo e quindi i nostri Sensi, attivare un “sentire profondo” che diventa una bussola quando navighiamo nel mare della nostra vita.

Cristina Pipan

Educatore Professionale Socio-Pedagogico

Danzaterapeuta Clinica reg. APID n.548

Sitografia

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30364046/